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IL vecchio capostazione

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                            IL vecchio capostazione

 

Solo il cappello non gli faceva difetto

ma...addosso a quel vecchietto

ne addolciva lo sguardo e anche l'aspetto.

Le rughe gli rigavano la fronte

sopra divise linde sempre pronte;

testimoni di tempi passati

a suonar fischietti a treni ormai andati.

Come sono lontane le prime emozioni

quando si accingeva a licenziar treni

per conosciute destinazioni.

Ora immobile aspetta

con in mano la sua paletta.

L'ultimo treno dalla curva svetta

fischiando frena,e il suo segnale aspetta.

Poi la sua gola si fa stretta

mentre alza l'ultima paletta.

Uno stridio di ferraglia e...

anche stavolta il treno non deraglia,

e per premiare la sua precisione

il treno fischia,salutando il capostazione.

Pensa a casa,a chi l'aspetta,

mentre abbassa la paletta.

Poi un cupo dolore al petto,

mentre depone il suo fischietto.

Poi gli amici,qualche lacrima,e un'ovazione,

fa tremar la pelle a colui che va in pensione.

Ora i colleghi gli cantano canzoni

mentre il suo corpo vibra

sotto una pioggia di emozioni,

che gli saturano i bronchi e anche i polmoni.

Il nuovo giorno senza la sveglia

non gli pareva normale e ora...veglia.

Pensa al suo posto,alla sua postazione,

domani non ci sarà più il capostazione.

Ora "galleggia" sopra i divani,in attesa del...domani.

 

 

 

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